Continua da What If #7 – Tra i ghiacci di Rhen Var
Maul mosse le dita nervosamente e gli Inquisitori mossero le loro spade facendole roteare a forte velocità; ai loro piedi, però, c’erano quattro detonatori termici.
Gli Inquisitori saltarono in alto, raggiungendo i due nemici Maul e Hett, e attaccarono. Nel mentre ci fu una forte esplosione, che fece scattare numerosi allarmi nella Base.
I due Sith pararono gli attacchi, indietreggiando per quanto potevano; poi Maul sferrò un calcio in giravolta verso l’Inquisitrice, mentre Hett colpì con una testata l’Ottavo Fratello.
Ad un certo punto si udì il rombo di motori di altri Caccia Tie.
Maul avvicinò il polso destro alla mano.
– È il momento! –
Nel cielo bianco candido di Rhen Var si materializzarono due navi Mandaloriane ed esse si diressero verso i Caccia Tie.
La Settima Sorella, nel guardare i caccia nemici, si distrasse e ciò permise ad A’Sharad di disarmarla, tagliandole le mani.
L’Ottavo Fratello, vedendola ferita e in procinto di essere uccisa, diede un calcio al fianco sinistro di Maul per intervenire ma lo Zabrak lo bloccò a mezz’altezza utilizzando la Forza e lo tirò a sé, affondando la lama nel petto.
A’Sharad, a quel punto, decapitò la Settima Sorella e spazzò via il corpo esanime dalla sua vista.
Maul lo raggiunse ed appoggiò la mano destra sulla spalla sinistra.
– Hai agito bene, apprendista! –
– Non sono il tuo apprendista. – sibilò Hett.
Quest’ultimo sembrò sul punto di attaccarlo ma il suo intento venne fermato dal risuonare di un dispositivo posto sul polso sinistro dell’Ottavo Fratello.
– Abbiamo provato a contattare il Moff ma senza successo per comunicare l’ubicazione del Mausoleo. Attendiamo il vostro arrivo e avviamo estrazione! – disse una giovane voce.
Un’ora più tardi Maul e A’Sharad stavano nella stiva della nave Mandaloriana e con loro quattro guerrieri.
Si addentrarono in una zona selvaggia, circondata da catene montuose, e il Mausoleo si trovava al centro di una Valle, posto sotto centinaia di metri. Lì vi si erano stabiliti gli Imperiali.
Con l’uso di trivelle si erano fatti strada sottoterra, ma non avevano portato un numero importante di truppe, sottostimando il potenziale pericolo.
Le navi Mandaloriane diminuirono la potenza e rivolsero le ali verso l’alto, aprendo lo scafo e permettendo l’uscita di Maul e A’Sharad, equipaggiati con jetpack, insieme a quindici Mandaloriani.
Raggiunsero una piattaforma a pianta quadrata, posta all’imbocco della galleria e lì vi entrarono, scendendo nelle profondità di Rhen Var.
Toccarono il suolo che era fatto di terra secca e le pareti delle caverne erano asciutte e illuminate da lampade artificiali.
Avanzarono tenendo le armi in pugno e arrivarono ad una porta automatica.
L’aprirono e si trovarono in una grotta ampia, dall’alto soffitto e piena di stalattiti. A poco più di venti metri di distanza c’era il sarcofago, in pietra, con delle iscrizioni di carattere runico. A sorvegliarla, una decina di Stormtrooper.
Questi ultimi, visti gli intrusi, iniziarono a sparare. Maul e Hett emanarono le spade laser e pararono i colpi, rivolgendoli verso i nemici.
Ad un certo punto, però, le stalattiti si staccarono dal soffitto cadendo sul terreno secco.
– Che sta succedendo? – si domandò un Mandaloriano.
Il terreno stava tremando ad intervalli regolari, come se ci fossero degli smottamenti.
– Cos’è tutto questo? – chiese Hett.
– Stanno bombardando la Valle con uno Star Destroyer. Prendiamo il sarcofago! – esclamò Maul, visibilmente innervosito.
Un forte rumore, come se si stesse staccando una parete della caverna, fece tremare i due Sith i quali corsero verso il loro obiettivo, seguiti dai Mandaloriani.
Maul provò ad aprire la tomba ma gli sembrò sigillata; tentò con la spada laser.
Una forte esplosione esterna fece aumentare le vibrazioni del terreno fino a quando l’intera parete di roccia sopra le loro teste si staccò del tutto.
Maul, incredulo, si inginocchiò. A’Sharad s’accasciò, coprendosi con le mani.
Improvvisamente il sarcofago s’aprì e una luce fiammeggiante fece chiudere gli occhi ai presenti; Maul e l’ex Jedi vennero trascinati al suo interno, dopodiché la tomba si richiuse.
I Mandaloriani furono travolti dai sassi e dalle macerie, mentre la tomba restò lì, senza subire danni.
Maul e A’Sharad Hett si trovavano su una passerella bianca e tutto attorno c’erano stelle ma anche voci, echi di epoche lontane.
– Dove siamo finiti? – chiese Maul.
Comparve una donna bionda, seguita da altre persone che Hett riconobbe immediatamente.
– Vi credevo morti, Maestri Jedi! –
Alle spalle della donna c’erano Kit Fisto, Saesee Tin, Agen Kolar e Qui-Gon Jinn.
– Voi siete i prescelti per salvare l’intero universo e per farlo vi ho portato nel Mondo tra i Mondi!
– Chi sei, tu? – Chiese Maul, visibilmente sorpreso.
– Il mio nome è Daxac. Il vostro aiuto sarà prezioso! –
Continua…