La conosci la storia del merchandising nel cinema? E sai che ruolo ha avuto Lucasfilm in questo mercato così imponente?
E’ ormai scontato imbattersi, sugli scaffali dei negozi di tutto il mondo, in statuette, figures, modellini e giocattoli, tratti dai prodotti legati ai Blockbuster di stagione.
Sono oggetti che ormai siamo abituati a vedere ovunque nelle pubblicità, nei punti vendita e nelle case dei nostri amici appassionati di questa o di quella saga; oggetti che raccontano ricordi ed emozioni legati a quei film che ci hanno appassionato fin dal primo momento!
Oggigiorno difatti è possibile acquistare questi particolari oggetti a partire da poche decine di euro fino a centinaia, o addirittura ad alcune migliaia…
Ma qual è l’origine effettiva di questi prodotti? Chi ha avuto l’idea di abbinare al lancio di un prodotto cinematografico degli articoli fisici che ne tenessero vivo il ricordo?
Non è una novità dire che da sempre il grande schermo abbia influenzato attivamente e su larga scala la società ed in particolare modo il mondo della moda. Ad esempio, negli anni ’50, la miniserie televisiva Le Avventure di Davy Crockett aveva fatto lievitare le vendite dei cappelli di pelliccia con la coda facendo raggiungere il numero di un milione di pezzi venduti solo negli Stati Uniti.
Un altro prodotto che potremmo definire “pioniere” dei gadget cinematografici fece la sua comparsa nel periodo di Natale del lontano 1934, quando negli Stati Uniti molti bambini si ritrovarono nel proprio pacco regalo la bambola con le fattezze di Shirley Temple. Il prodotto era stato il frutto di una collaborazione tra la Fox ed una casa produttrice di giocattoli nominata Ideal Toy, che fruttò alla madre della attrice la significativa cifra (per l’epoca) di 70 mila dollari.
Furono proprio i divi dell’industria cinematografica americana i perfetti soggetti per la personificazione in gadget commerciali. Con l’espandersi della società di massa infatti le persone, ed in modo particolare i giovani, iniziavano ad identificarsi, nei costumi e nel comportamento, a determinati modelli presenti nelle produzioni di cinema e televisione.
Ad intuire per primo le potenzialità del merchandising collegato ai suoi film d’animazione fu Walt Disney, che sfruttò la enorme popolarità di Topolino, ed altri suoi personaggi, creando gadget ufficiali che si sarebbero potuti acquistare nel suo primo parco a tema costruito, cinque anni prima, in California. Ecco che allora, oltre alla componente affettiva ed emotiva, si legava all’oggetto anche una componente di unicità e quindi di Valore.
Il prodotto può, quindi, trasformarsi da giocattolo a pezzo da collezione.
La Disney aveva tracciato la strada agli studios che intendevano sfruttare il mercato del merchandising legato alle loro icone per generare notevoli profitti dalla vendita in termini di gadget. Ma bisognerà aspettare oltre i 20 anni perché il business raggiunga un livello tale da venire considerato come voce rilevante nei bilanci delle major.
Infatti la percezione delle potenzialità di questo business erano ancora molto sottovalutate, basti pensare al contratto che Lucas stipulò inizialmente con la major Fox: non pretendeva compensi eccessivi, data anche la sua popolarità all’epoca ad Hollywood, ma richiedeva il controllo totale sul montaggio definitivo del film e di eventuali sequel, il 40% degli incassi e la totalità dei diritti sui prodotti di merchandising. La Fox accettò, date le circostanze in termini di calo di popolarità del genere fantascientifico e il monopolio del mercato del gadget in mano alla Disney. Ma alla fine, tra il 1977 e il 1978 Star Wars incassò 100 milioni di dollari solo dalla vendita dei prodotti marchiati Star Wars. L’incredibile successo consentì a Lucas di finanziare autonomamente l’intera produzione de Il Ritorno dello Jedi, impartendo una lezione all’intera industria del cinema e dimostrando l’importanza di trasferire i personaggi e le ambientazioni di scena dallo schermo ai negozi per gli appassionati di tutto il mondo.
Bisogna specificare poi che oltre al mondo del “giocattolo” ha preso piede la corrente parallela del “collezionismo” di oggetti unici e rari che possono portare i prodotti a cifre di molto superiori agli oggetti “di serie”. Per la gestione di questo universo che si era venuto a creare, Lucas fu indotto a creare la Lucas Licensing, che in breve si trovò a competere con colossi come la Disney. Tra le partnership più fruttuose ricordiamo, ovviamente, quella stipulata con Lego nel 1999.
Siete anche voi schiavi del merchandising di Star Wars? Noi assolutamente…sì, infatti tutti gli oggetti presentati in questo articolo sono di nostra proprietà: 6 regali economici a tema Star Wars.
Fonti:
https://www.bestmovie.it/speciali/film-e-gadget-in-una-galassia-lontana-lontana/54507/